Ficus carica

Il ficus carica è un tipico albero da frutto, comunemente chiamato fico. E’ un albero di facile adattamento, da secoli, infatti, viene coltivato nell’Italia meridionale e insulare. Nell’ Italia settentrionale da sempre è stato utilizzato, più che per i suoi frutti, come pianta ornamentale, infatti spesso si trova nei cortili delle case coloniche o nei giardini delle case padronali. Il fico, poco si adatta ai climi freddi, quando le temperature si abbassano oltre i quindici gradi, si possono verificare danni gravi ai rami o al tronco nei casi peggiori la pianta potrebbe seccare, anche se di solito si rigenera, con una nuova vegetazione alla base dell’albero morto. Al contrari si adatta molto bene ai climi caldi e alla siccità, grazie a delle radici molto profonde. Preferisce ambienti molto caldi e con poca umidità. Si adatta ad ogni tipo di terreno, ... continua

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      prosegui ... , anche in quelli più difficili come i terreni calcarei e ciottolosi purchè non siano molto umidi.Il ficus carica, come tutte le piante, ha bisogno di un efficiente irrigazione per una corretta vegetazione. Ma a differenza delle altre è meno soggetta a danneggiamenti provenienti dall’esterno, in particolare da parassiti e patogeni. Tuttavia sono possibili eventuali attacchi da parte delle cocciniglie, le quali, una volta adese alla pianta, si nutrono della linfa che scorre all’interno di esse e delle riserve zuccherine. L’attacco delle cocciniglie può essere debellato attraverso l’asportazione manuale nel caso di pochi esemplari presenti sulla pianta. Se invece la “colonizzazione” è abbastanza estesa si procede con l’utilizzo di un insetticida che, comunque, non contiene sostanza che danneggiano il nostro ficus carica. Un altro pericolo per il ficus carica può essere il marciume radicale. Il marciume radicale è causato da un fungo che però attacca, di solito, piante già debilitate. Un ottimo ambiente per codesto parassita è l’umidità dovuta al ristagno di acqua o alla mancanza di drenaggio del terreno che ospita la pianta. Dal momento che il ficus carica è una pianta molto versatile, basta davvero poco per assicurarle una crescita sana.Parliamo un po' dell Ficus carica, e in special modo del raccolto e della maturazione dei frutti, che in genere avviene in estate, ma volendo essere pignoli può capitare anche a fine primavera, dipende dalle temperature annue. I frutti maturi si riconoscono dal colore generalmente più carico (per esempio verde ambrato o rosso violaceo), segno che il frutto è maturo può essere anche qualche iniziale screpolatura della buccia. I frutti maturi sono molto dolci, infatti se non raccolti in tempo si deteriorano facilmente, perché sono preda di uccelli, api e insetti vari. Anche i frutti raccolti si deteriorano velocemente per questo vanno mangiati entro pochi giorni dalla raccolta e conservati in frigo, in generi il procedimento preferito per la conservazione è l’ essiccazione, da farsi stendendoli al sole, ma generalmente questi frutti vengono anche usati per realizzare gustose e dolcissime marmellate. La raccolta dei frutti si fa a strappo tenendo ben saldo il peduncolo per evitare il sollevamento della buccia.Come ogni pianta anche il ficus carica va protetto da insetti, batteri ed ogni tipo di parassita. Le specie più aggressive per questa pianta sono i coleotteri per i frutti mentre le foglie sono soggette a ruggine e antracnosi. I coleotteri rappresentano il gruppo più numeroso di insetti, si presentano alati e sono ampiamente diffusi in ogni parte del globo, anche in Italia. Vi sono infinite varietà di specie e il loro effetto varia a seconda se ci troviamo di fronte a coleotteri adulti o a larve. I primi sono predatori, uccidono quindi altri insetti, fitofagi, saprofagi o coprofagi. I danni sulle colture sono provocati generalmente da larve. L’effetto di questi insetti sull’economia può essere devastante in quanto danneggiano colture, manufatti e alimenti. La ruggine si manifesta nei primi mesi della primavera ed ha il suo massimo picco nel mese di giugno. Si presenta con piccole macchie gialle sul lato superiore della foglia, mentre sulla parte inferiore si possono notare grumi polverulenti gialli. Questa patologia provoca una stasi vegetativa e il lento deperimento della pianta. Vi è infine l’antracnosi che è una malattia provocata da un fungo parassita che si sviluppa ed agisce quando si verificano condizioni di elevata umidità.Gli alberi di ficus carica si possono propagare per seme, ma le piante che si ottengono attraverso questo procedimento sono generalmente diverse dai genitori. Il metodo preferito per la propagazione è l’ uso delle talee. Non sapevate tutto questo? Possiamo capirvi. Si definisce, talea una porzione di ramo giovane che viene prelevata dalla madre e può essere usata per la moltiplicazione della pianta. Le talee sono molto delicate perché non possiedono riserve nutritive come i semi e non dispongono di radici che invece devono formare per nutrirsi, per questo bisogna sempre scegliere rami giovani ma robusti. Dopo qualche mese che è stata interrata la talea formerà alla base un rigonfiamento, prodotto dall’arresto della linfa discendente che facilita il radicamento. Le talee vanno piantate a fine autunno. Di solito infatti, gli alberi si piantano a fine autunno o preferibilmente a fine inverno, entro buche relativamente profonde, mescolando al terreno concime organico o letame. Ampio utilizzo dei frutti del ficus carica è fatto in cucina. Vi sono mille idee e ricette. Partiamo dalla sfera salata: fichi avvolti nel prosciutto crudo, ottima idea per stupire con un antipasto davvero unico. Fichi saltati in padella con burro per accompagnare un secondo di carne , come la carne di maiale. Insalata di pollo e fichi e per i palati più ricercati vi sono : carpaccio di pesce spada con fettine sottili di fichi e anguilla arrosto servita con fichi grigliati. Per quanto riguarda il dolce esistono piatti davvero succulenti e al contempo raffinati. Un’ idea potrebbe essere: fichi al forno con gelato; è un piatto veloce, che richiede pochi ingredienti e facilissimo da preparare. Gli ingredienti infatti sono solo: fichi maturi, zucchero di canna e gelato alla vaniglia. Vi è poi una ricetta molto chic in grado di stupire e deliziare anche i palati più difficili e raffinati: il soufflè di fichi. Richiede però molta cura nella preparazione. Vi è infine la frutta al cartoccio, una sorta di macedonia calda. È bene introdurre i fichi nella nostra alimentazione in quanto sono: nutritivi e altamente digeribili, diuretici e tonificanti, sono pertanto raccomandati agli sportivi.Per chi non lo sapesse parliamo di ficus da carica, e quindi partiamo dal concetto fondamentale. L’albero giovane che viene messo a dimora deve essere per forza tagliato all’altezza cui si vuole ottenere l’impalcatura scheletrica. Lo spazio da riservare all’albero deve essere proporzionato allo sviluppo della chioma che può arrivare a 8-10 metri di altezza e molto meno di diametro.

      In genere la forma dell’albero viene lasciata naturale con un tronco piuttosto alto, oppure viene potato a cespuglio, con un tronco basso e una chioma cespugliosa molto ingombrante.

      La potatura viene fatto di rado, quando ci sono rami secchi, oppure per sfoltire o ristrutturare la forma della chioma, per esempio, si possono asportare i germogli superflui, cimare i rami da cui si vogliono ottenere rami laterali, piegare i rami a cui si vuole dare una giusta inclinazione attraverso legature e tiranti, specialmente nei casi in cui si vuole formare una spalliera come in prossimità di un muro. Tipico della Ficus CaricaVolendo fare un discorso più ampio, partiamo dal dire che esistono fondamentalmente due varietà le “unifere” che producono una sola fruttificazione durante l’anno, e le “bifere” che producono invece due fruttificazioni, una in primavera ed una a fine estate (ficus carica)

      Un ulteriore distinzione viene fatta per il colore dei frutti, esistono infatti fichi a frutto bianco (in realtà con buccia verde-giallo chiaro) e fichi a frutto nero (in realtà con buccia rosso scura o violacea). Ogni regione ha poi proprie varietà, propagate dagli stessi agricoltori senza selezione clonale. Il miglioramento genetico del fico, infatti, almeno in Italia è stato fino ad ora quasi totalmente inesistente, e le varietà esistenti sono solo quelle coltivate da vecchia data.

      Alcune fra quelle che producono una sola fruttificazione annua abbiamo:

      Brogiotto bianco, Brogiotto neroe Verdini. Fra quelle che producono due fruttificazioni annua abbiamo:

      Dottato, Albo, S. Piero, Gentile e Portoghese.Spesso fa parte del nostro arredo e neanche ci rendiamo conto delle innumerevoli proprietà che esso possiede. Parliamo del ficus carica. Proprietà antinfiammatori utili per l’apparato digerente, ed in particolare per lo stomaco e la prima parte dell’intestino che prende il nome di duodeno, sono state riscontrate nell’utilizzo delle gemme derivate da tale pianta. Il meccanismo è semplice: la secrezione acida dello stomaco permette la degradazione degli alimenti. Tuttavia quando questa secrezione è in eccesso lo stomaco può andare in contro a processi infiammatori e, talvolta, vere e proprie ulcere. Le gemme di ficus carica agiscono a livello cerebrale, in particolare sui centri che controllano la secrezione gastrica, diminuendo la produzione di acidi. E le straordinarie proprietà di questa pianta non finiscono qui: il decotto di fichi è un ottimo emolliente per la tosse. È utile conoscere queste curiosità perché, al giorno d’oggi, in seguito ad alimentazione sbagliata e cattive abitudini il fegato di molte persone non è messo bene e l’utilizzo di questi rimedi naturali anziché l’abuso di farmaci contribuisce alla sua ripresa.Ha origini europee, fiorisce nella stagione estiva (giugno-agosto), coltivato in piena terra , soprattutto per i suoi frutti, dotato di un gradevole valore ornamentale: è il ficus carica. In natura esistono due tipologie di ficus carica, il ficus domestico e il ficus carica caprifico che è la varietà spontanea. Il primo è caratterizzato da una corteccia liscia di colore grigio cenere, da grandi foglie che arricchiscono i rami. I fiori sono piccolissimi e si trovano all’interno del siconio, che è il frutto. Il secondo ha foglie di dimensioni ridotte e produce fichi che non vengono consumati dall’uomo. Questo tipo di pianta non ha particolari esigenze circa l’esposizione in quanto, può essere esposto sia in penombra che direttamente ai raggi solari. Sono preferibili ambienti miti e va innaffiata in abbondanza in primavera e in estate. I coleotteri danneggiano i frutti mentre le foglie possono essere soggette a ruggine e antracnosi. L’utilizzo va ben oltre l’immaginazione di un uomo poiché è presente oltre che come ornamento anche in medicina come cura omeopatica e in cucina con i suoi frutti dolcissimi e polposi.