Il “tour de force culinario” che ha inizio nel giorno della vigilia, trova nel pranzo di Natale una tappa immancabilmente importante. Le differenze che intercorrono tra la cena del 24 e il giorno seguente possono essere notevoli: spesso cambiano i convitati, sicuramente cambia il menù: si abbandonano i piatti a base di pesce a beneficio di portate di carne e verdure.
Vastissimo è il campo degli antipasti: si va dai carpacci alle terrine di parmigiano e insalata russa, ai patè di pollo e tacchino, al classico antipasto all’italiana. Piuttosto vario è anche il campo dei primi: in molte regioni si opta per i pasticci di pasta o per un normale ragù, ma piacciono anche i tortellini, i risotti e i tagliolini.
Il secondo è spesso basato sui filetti e sulle carni bianche preparate in maniera particolare: si va dal cappone alle noci all’anatra, passando per il coniglio arrosto, anche se, soprattutto nel nord Italia, i re della tavola di Natale sono i salumi freschi.
COMMENTI SULL' ARTICOLO