All’interno del genere rosmarino possiamo senza ombra di dubbio far rientrare anche la specie di Rosmarinus officinalis, ma anche tantissime altre varietà che si caratterizza per avere una principale differenza, ovvero una maggiore od inferiore concentrazione di olio essenziale, senza dimenticare come un altro elemento di diversificazione è rappresentato dal portamento.
Il rosmarino si può considerare, senza ombra di dubbio, come una pianta arbustiva perenne che è in grado di svilupparsi fino ad altezze pari a circa tre metri, con delle radici che arrivano piuttosto in profondità e che, al contempo, si caratterizzano per essere decisamente fibrose e resistenti.
La pianta del rosmarino si caratterizza per poter contare su dei fusti legnosi dalla tipica colorazione marrone chiaro, estremamente ramificati.
Tra le principali caratteristiche di questa pianta arbustiva troviamo senza ombra di dubbio anche il fatto di avere delle foglie decisamente persistenti e coriacee, che presentano una lunghezza pari a circa 2-3 centimetri ed una larghezza poco inferiore ai 3 millimetri.
Questa pianta si caratterizza anche per denotare un’elevatissima concentrazione di oli essenziali, tra cui sicuramente è da sottolineare la presenza di flavonoidi, acidi fenolici e di tannini, ma soprattutto per presentare al suo interno l’acido rosmarinico, che è in grado di garantire lo svolgimento di una funzione tipicamente antiossidante. Un gran numero di studi, infatti, hanno permesso di capire come i principi attivi presenti nel rosmarino si caratterizzano per fermare l’azione dell’anione superossido.
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