Il prezzemolo è una pianta erbacea semestrale spontanea tipica del Mediterraneo, amante dei climi caldi e temperati e sofferente in quelli freddi e rigidi.
L'apparato radicale è a fittone, mentre le foglie, utilizzate in molte preparazioni culinarie per la loro aromaticità, sono piccole e di tipica forma a lancia. Oltre a l'utilizzo in cucina viene usato anche per le sue proprietà antinfiammatorie, diuretiche e regolatrici della pressione sanguigna, ma è fortemente sconsigliato durante i periodi di gravidanza. È velenoso per alcuni piccoli mammiferi.
La semina va effettuata a inizio primavera con temperature miti e su terreni fertili e ben concimati a circa 25 centimetri di profondità. Il terreno deve essere ripulito dalle erbacce e deve subire una zappettatura di sostegno al drenaggio e alla ventilazione del suolo. Generalmente si accontenta delle piogge o di annaffiature con cadenza di dieci giorni, su terreno drenato ed asciutto. L'esposizione solare ottimale è di alcune ore e la concimazione più indicata è quella a rilascio lento con arricchimento di minerali.
La sua crescita spontanea ne fa un'ottima pianta da coltivare in vaso e in città, ma può diffondersi con facilita anche nelle campagne e sulle colline non troppo fredde dove diviene una pianta perenne. La temperatura migliore per la crescita è compresa tra i 15 e i 20°C mentre incontra notevoli problemi al di sopra dei 35°C e al di sotto dello zero.
Per l'uso come alimento si deve tagliare l'infiorescenza per non bloccare la crescita e la formazione degli altri fusti.
In cucina vengono utilizzate le specie comune, la più aromatica,, gigante, leggera e non consigliata e la riccia, utilizzata per lo più nelle decorazioni ma di scarso impatto olfattivo.
Il prezzemolo viene attaccato dagli afidi e dalle larve che possono provocare gravi danni all'apparato radicale e si consiglia quindi un controllo costante e in caso anche preventivo con appositi prodotti.
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