La melanzana è una pianta erbacea probabilmente di origine indiana, importata verso l'Europa solo nel XVI secolo. La sua altezza varia dai 40 centimetri ad un metro.
Il fusto sviluppa un fiore grande, unico, viola e ornamentale, da cui poi si svilupperà il frutto molto conosciuto su tutte le tavole italiane. Il frutto inoltre contiene delle tossine durante la crescita che sono comunque del tutto assenti una volta giunto a maturazione. Da questa particolarità sembra derivi il nome che originariamente sembra fosse
mela insana.
Come pianta ama i climi temperati, non freddi, umidi o ventosi. La sua maturazione viene bloccata da temperature inferiori ai 12°C e la melanzana necessita di buone esposizioni solari. Per evitare l'umidità il terreno deve essere ben drenato, fertile con ph neutro. La migliore concimazione è quella a base di letame.
Per i migliori risultati bisogna ruotare la sua coltivazione in vari terreni, mantenendola sulla stessa terra per non più di quattro anni. Coltivabile in vaso, sarà quindi necessario cambiare la terra secondo queste scadenze.
La semina si effettua in gennaio nel meridione, e in marzo nel settentrione, e deve rispettare le temperature di almeno 15°C.
L'irrigazione deve essere regolare e costante, con scadenze di ogni due giorni prima della germinazione fino alla fioritura, e poi ogni sette giorni, avendo cura di bagnare solo il terreno e non la pianta e i suoi frutti, molto sensibili al marciume. Anche alcuni parassiti sono temuti dalla melanzana quali vaiolo e ragnetto rosso.
La raccolta dei frutti va effettuata prima che essi maturino, per terminare la maturazione senza la pianta madre.
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