Il cetriolo è una pianta erbacea rampicante di origine indiana e appartenente alla stessa famiglia delle zucchine. Il frutto, ricco di acqua, circa il 95 per cento del totale, vitamine e minerali, è utilizzato fin dal medioevo, periodo in cui fu importato in Europa, per scopi alimentari e curativi della pelle, oltre che nelle diete ipocaloriche.
Molto rinfrescante questo frutto fa parte ormai della dieta mediterranea estiva con coltivazioni intensive.
Esige però terreni molto fertili, ricchi di potassio e fosforo, lavorati in profondità con un buon concime e con l'aggiunta di calcio in caso di carenza calcarea nel suolo.
La semina, superficiale, viene effettuata a tarda primavera e dopo la germogliazione la pianta necessita di una cimatura. Bisogna ripetere anche le concimazioni di azoto, potassio e fosforo e curare con copiose irrigazioni durante tutto il ciclo vegetativo. Necessaria anche una buona esposizione solare, anche calda tipicamente mediterranea del sud.
La pianta è annuale e la raccolta avviene quindi in primavera e ad inizio estate. Coltivabile anche in vaso, il cetriolo deve disporre di un ottimo drenaggio del terreno. Il clima deve essere temperato e con un buon tasso d'umidità. Anche il cetriolo necessita della rotazione del terreno ogni tre anni, e se si coltiva in vaso bisogna quindi ricambiare il terriccio con questa scadenza.
Soffre gli insetti, gli afidi, gli acari e alcune larve, mentre può essere coltivata insieme a molti ortaggi ma non con le patate di cui soffre la presenza.
Il suo uso, oltre al consumo fresco, è sfruttato dall'industria agroalimentare per la produzione di sottaceti e antipasti tipici mediterranei.
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