Chi di noi, cristiano o meno non conosce la storia dei Re Magi? In realtà l'appellativo “Magio” prima si riferiva a una casta di sacerdoti astrologi della religione Zoroastriana. I Zoroastriani erano coloro che non credevano nell'esistenza di un qualsiasi dio, ma solo nell'esistenza del bene e del male. Una religione vista un po' come scelta di ciò che si voleva o meno essere.
Eppure questi stessi magi, che forse non erano re, restano affascinati da una stella, ma soprattutto da un bambino. Analizzando bene alcuni dei vangeli apocrifi e non, i filologi hanno scoperto che la parola più utilizzata per la cometa è “aster” che propriamente significa più stella che cometa, magari non è che la scia fosse solo a livello metaforico? Chi può dire o meno che la scia non sia invece l'aura del bimbo appena nato? Nessuno saprà mai la verità, anche se l'uomo fin dall'inizio dei tempi non fa altro che cercarla. Ciò che noi sappiamo di certo però è che questi uomini arrivarono grazie alla stella alla famosa capanna dei nostri presepi.. Il resto è un'altra storia.
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