Come si utilizza la bistorta

Come si utilizza la bistorta

La bistorta (denominazione scientifica Polygonum bistorta) è conosciuta ed utilizzata in diversi campi fin dai tempi antichi; si tratta di una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Polygonacee e che per forma biologica viene definita geofita rizomatosa: questa specie presenta un fusto sotterraneo che ogni anno rilascia nuove radici e nuovi fusti aerei.

Da un punto di vista strutturale, la bistorta si presenta discretamente alta: non supera mai i 75 cm di altezza, ha un fusto sottile e completamente glabro, sulla cui sommità ci sono dei piccoli fiorellini rosa o comunque di colore molto chiaro. Nella parte ipogea del fusto troviamo un rizoma orizzontale contorto e spesso ripiegato a 'U', mentre la parte epigea è contraddistinta da un fusto eretto e semplice, su cui si dipanano i fiorellini di cui sopra. Da notare che stiamo parlando di una specie vegetale che come habitat naturale predilige soltanto le zone freddo temperate del globo, per cui è pressochè impossibile trovarla nelle zone non comprese tra i 900 e i 2200 metri di altitudine.

La bistorta ricorre molto spesso in ambito curativo, a causa delle ottime proprietà antidiarroiche, vulnerarie, astringenti e febbrifughe: vi si preparano efficaci decotti. Oltre che per il notevolissimo potere astringente, le foglie di bistorta venivano (forse ancora oggi) utilizzate per la preparazione di numerosi piatti tipici della tradizione montanara.

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