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La piante dell'artemisia è nota comunemente anche con il nome di assenzio maggiore, in quanto rappresenta l'elemento principale utilizzato per l'ottenimento del distillato d'assenzio, un liquore fortissimo bandito nel XIX secolo a causa dei gravi problemi di assuefazione che può causare. Stiamo parlando di una pianta erbacea perenne, appartenente alla famiglia delle Asteracee (la stessa dell'arnica montana) e localizzata prevalentemente in Europa meridionale. Vanta foglioline verdi che da lontano appaiono grigiastre, a causa di una peluria molto sottile. Queste sono dette decidue, in quanto le porzioni erbacee muoiono annualmente, lasciando in vita solamente quelle legnose. Le radici sono secondarie da rizoma e il fusto è diviso in due parti, una ipogea e una epigea. La prima è principalmente carnosa, e da essa si dipartono fiori e foglie più piccole, mentre la seconda raccoglie soprattutto le parti aeree del fusto e le foglie più alte. I fusti sono di colore grigio-verde ed hanno peli appressati, oltre che una superficie scanalata. In erboristeria, l'artemisia viene usata soprattutto per la preparazione di composti curativi dei problemi intestinali.
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