Quando si parla dell'artemisia (Artemisia absynthium), si tira in ballo una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Asteracee (la stessa dell'arnica montana) e conosciuta fin dall’antichità con il nome di assenzio maggiore: si tratta infatti della specie vegetale da cui si ricava l’assenzio, un liquore fortissimo e molto amaro, usato anche per l’ottenimento del vermouth. Fu bandito nel XIX secolo a causa dei gravi problemi di assuefazione che può causare.
L’artemisia si presenta con un fusto semilegnoso alto fino a 100 cm e coperto quasi interamente da foglioline verdi che, viste da lontano, sembrano grigiastre a causa di una fine peluria bianca che ricopre gran parte di questa specie, originaria dell'Europa meridionale.
Il liquore d’assenzio è utilizzato fin dall’antichità per le sue proprietà antiinfiammatorie, analgesiche, ma anche toniche e digestive. In erboristeria, ci si serve delle foglie di questa pianta per preparare decotti e compresse, dai poteri antipiretici e disinfettanti. Clisteri e cataplasmi di assenzio ed aglio sono un ottimo rimedio contro i vermi intestinali.
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