Quando si parla dell'arnica (arnica montana) si fa riferimento ad una pianta erbacea molto comune sulla nostra penisola. Appartiene alla famiglia vegetale delle cosiddette Asteracee, è caratterizzata da forti doti aromatiche e da una forma biologica definita emicriptofita rosolata: le gemme svernano al livello del suolo e beneficiano della protezione della neve.
Da un punto di vista morfologico, l’arnica presenta un fusto piuttosto robusto ed eretto, alto dai 20 ai 60 cm, e guarnito sulla sommità dai fiorellini profumati di colore giallo scuro, con petali spettinati, e larghi dai 5 agli 8 cm.
Viene utilizzata molto spesso, sia in ambito farmaceutico, che fitoterapico. Sono molto comuni le tinture di arnica, usate contro l’alopecia, ma anche per curare ecchimosi e dolori articolari. Sono altamente tossiche e se ingerite possono avere effetti collaterali gravi. In erboristeria, le infusioni di foglie d’arnica vengono invece usate contro i dolori muscolari e quelli derivanti da traumi a lungo termine, ma non vanno applicate direttamente sulle ferite.
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