Esistono due tipi differenti di calendula. La calendula officinalis e la calendula arvensis. Della prima ci siamo già occupati, quindi in questa sede ci occuperemo della seconda: una pianta appartenente al genere delle Compositae ed estremamente comune nei paesi mediterranei, suo habitat ideale. Più che per le sue proprietà benefiche, la calendula è conosciuta per rappresentare un ottimo elemento decorativo. Cresce allo stato naturale nei prati, in ambienti ruderali e ai bordi delle strade.
Per quanto riguarda la forma, questa specie vegetale presenta un fusto eretto ed angoloso, alto dai 50 ai 70 cm e contraddistinto da una sottile peluria che lo fa sembrare vellutato, oltre che da foglie lanceolate simili a quelle della rucola. I fiori sono disposti in capolini che reclinano soltanto dopo la fioritura; sono di colore giallo oro o arancio chiaro e mai più larghi di 2 cm.
Malgrado questo elemento naturale sia famoso soprattutto per ricorrere come pianta decorativa, non è privo di proprietà benefiche: risulta un ottimo astringente e disinfettante naturale e in cosmesi le sue parti aeree vengono utilizzate per realizzare creme e altri prodotti.
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