Quando si parla di liquirizia, oltre che alla pianta vera e propria, ci si può riferire anche all'estratto ricavabile dalla stessa. Stiamo parlando di un elemento naturale tra i più conosciuti ed utilizzati in assoluto, originario della fascia mediterranea, ma comune anche in moltissime regioni asiatiche.
La specie più comune ed utilizzata cresce spontaneamente nel Mediterraneo e in Asia meridionale: il rizoma di questa pianta riesce a sviluppare stoloni e radici lunghi fino a quattro metri, che vengono raccolti ed essiccati nella stagione autunnale. Da questi, poi, si ricavano i prodotti finiti più vari, ascrivibili al settore erboristico ma anche a quello alimentare e dolciario
Fin dai secoli antichi, la tradizione popolare (il primo a consigliarla fu niente meno che Ippocrate) considera la liquirizia una specie vegetale di sicura affidabilità in ambito medico e curativo. Vi si preparano caramelle, bastoncini, radici essiccate e razioni tagliuzzate da utilizzare per decotti e tisane. Attenzione agli effetti collaterali: assumere più di mezzo grammo al giorno di glicirrizina (il principio attivo fondamentale) può causare l’aumento della pressione e della ritenzione idrica.
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