La Mangifera Indica, comunemente conosciuta come l’albero di mango, è un meraviglioso sempreverde, alto circa 35-40 metri e costituito da più di 10 metri di diametro di chioma.
Il suo rosso legno è ruvido e molto resistente, la sua corteccia è incredibilmente resinosa.
Il mango è una pianta che non cambia a seconda delle stagioni, ma che muta negli anni: quando è giovane le sue foglie sono solitamente di colore arancione - rosa, col passare del tempo invece diventano vinaccia fino poi a mutarsi in verdi quando oramai l’albero giunge ad un’età matura.
Particolarissimi sono i fiori che nascono da quest’albero monumentale: fiori bianchi rosati da un profumo incantevole. Ma a battere i fiori, dopo tre mesi dalla fioritura arrivano i frutti. Potremmo restar qui a discutere dei frutti del mango per ore: già la loro forma ovoidale dice tutto, sa di esotico. Ciò che più rende amabili questi frutti è la polpa: compatta, profumatissima e soprattutto gustosissima. La buccia dei frutti cambia colore, ma questo per il gusto del frutto in sé non fa differenza. Possiamo trovare manghi verdi, rossi, gialli, di tutti e tre questi colori contemporaneamente … ciò che troveremo sempre incredibilmente buona e gustosa sarà la polpa interna. Un solo frutto solitamente arriva a pesare anche un chilo: ma davanti a tanta bontà è impossibile resistere. Si distinguono due tipi di frutti: quello filippino – indonesiano e quello indiano. Il filippino indonesiano è quello originale: verde, dalla forma allungata e dalla polpa dolce, ma poco fibrosa. L’indiano, che nonostante si chiami così è sostanzialmente europeo, prevede un frutto rosso o anche viola, dalla forma più tonda e compatta. Solitamente questa seconda specie non è mai buona come l’altra. Ma per ritenersi dei veri intenditori, bisogna provarli entrambi. Fatto sta che il mango, comunque venga chiamato, è ritenuto da sempre un frutto afrodisiaco: provare per credere.
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