L'arancio è un pianta arborea da frutto tipico dell'Italia meridionale, dove era conosciuto secondo i documenti latini, già al tempo dei Romani, anche se la sua notorietà come alimento sembra cominci con il rinascimento e le grandi rotte commerciali che importarono alcune specie dall'Estremo Oriente.
L'arancio è un albero invernale ma resiste benissimo al caldo, tanto è vero che viene coltivato moltissimo nel sud dove fruttifica praticamente tutto l'anno con soli 90 giorni di pausa vegetativa durante l'inverno.
In Sicilia, sua patria italiana, la sua coltivazione intensiva fu iniziata dagli arabi durante la loro dominazione, con bellissimi giardini che oltre a fornire i preziosi frutti, adornavano splendidamente la città di Palermo grazie agli splendidi fiori che questo albero sviluppa prima della fruttificazione.
I fiori d'arancio, bianco candido o appena rosato, sono infatti noti e vengono utilizzati anche per decorazioni floreali, oltre ad essere ispiratori di poeti e musicisti.
Sono moltissime le specie di arancio, ma possiamo distinguerne due principali a scopo commerciale, l'arancio dolce e quello amaro. Nonostante possa arrivare fino a 12 metri di altezza, nel caso si intenda coltivarlo per la raccolta dei frutti è bene effettuare delle potature riduttive per non farlo crescere tre i tre metri.
L'arancio non ha particolari problemi in caso di siccità, ma delle innaffiature leggere e costanti sono consigliate in caso di assenza di piogge. Il terreno preferito deve essere fertile, morbido e ben drenato. Meglio usare dei concimi naturali molto ricchi prima di piantare l'albero e somministrare ogni 15 giorni una quantità sufficiente di sostanze organiche.
L'arancio predilige le buone esposizioni solari, ma non eccessive per rendimenti costanti.
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