Il castagno è un albero fruttifico tipico dei climi temperati del Mediterraneo, forse originario della zona caucasica o più probabilmente del bacino mediterraneo stesso. Conosciuto ed apprezzato fin dai tempi più antichi per i suoi usi alimentari e per il legname da esso ricavato, il castagno svolge anche importanti funzioni ecologiche e di riforestazione dei boschi italiani. La sua funzione alimentare in passato fu importantissima nella produzione delle farine, mentre oggi, caduto in disuso questo alimento, si utilizzano le castagne solo per dolci e caldarroste. Molto in voga anche il miele di castagno, per l'attrazione dei fiori maschili sulle api che prediligono questo albero per la creazione dei loro alveari.
Più utilizzato è il legname da castagno, molto resistente soprattutto all'umidità, tale da essere largamente impiegato nell'edilizia.
Si caratterizza per la folta e imponente chioma e il fusto molto corto, da dove si diramano molti grandi rami. La struttura vegetativa è molto rigogliosa e composta da foglie verde scuro di medie dimensioni e da una infiorescenza di piccolissimi fiori riuniti in lunghe pannocchie. Questi daranno luogo ai frutti, le castagne, carnosi e rivestiti da un guscio semi-legnoso.
Predilige le aree collinari e pedemontane tra i 500 e i 1000 metri di quota, con larga diffusione sulle Prealpi e sugli Appennini fino a raggiungere la Sicilia.
È un albero imponente e storico, oltre ad essere molto longevo. È celebrato in molte regioni con esemplari monumentali protetti dalla legge che arrivano fino ai 500 anni di età e ai 30 metri di altezza. Sono cinque le regioni italiane che attualmente proteggono alcuni esemplari storici visitabili: Piemonte, Toscana, Sicilia, Sardegna, Valle d'Aosta.
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