Concimazione di impianto

Essa è sempre stata praticata dall'uomo, fin da quando ha capito che supportando le piante con dei giusti nutrimenti organici, queste crescevano più rigogliose e produttive.

Certamente rispetto al passato la concimazione moderna è molto cambiata. Se prima come concime veniva utilizzato quasi esclusivamente il letame e gli organismi vegetali in decomposizione come il fogliame o le frutta, più raramente vista la sua importanza alimentare, oggi questa tecnica si avvale delle più sofisticate analisi e tecniche chimiche, in grado di dare delle risposte ad ogni esigenza.

Una buona concimazione nasce dalla perfetta conoscenza botanica acquisita nel novecento sulle piante, ed ogni pianta ha la sua dieta nutrizionale.

Infatti gli apporti nutrizionali delle piante variano anche di molto a seconda della specie, anche se possiamo individuare alcuni elementi comuni assolutamente indispensabili variabili solo nei dosaggi, come azoto, potassio, fosforo, ferro, manganese. L'azoto è importantissimo in quanto è la molecola di collegamento tra il manganese, elemento centrale della fotosintesi, e le altre. Va somministrato specialmente durante la ripresa vegetativa, in quanto con la crescita la pianta è impegnata in nuove costruzioni molecolari ed ha bisogno di questi nuovi collegamenti. Verso la fine della ripresa vegetativa invece ha bisogno più di elementi di riserva e nutrizionali in senso stretto come fosforo e potassio.

Dopo una tendenza durata per quasi tutto il novecento nell'utilizzo di prodotti concentrati chimici, spesso risultati dannosi per la salute, il nuovo millennio sta finalmente vedendo una rinascita delle concimazioni naturali, questa volta però assistite dalla perfetta conoscenza

molecolare di ogni singola pianta che trasformano la concimazione naturale da tradizione arcaica a vera e propria branchia della fenologia.